Come funziona la settimana del baratto, la nostra esperienza a Ravenna
Dicasi barattare quel termine che permuta oggetti di simile valore, darne una in cambio di un’altra. Prendendo spunto da queste parole abbiamo approfondito la conoscenza rilanciando la proposta e promuovendo l’evento, il baratto, visto che dal 19 al 26 Novembre 2018 la Settimana del Baratto è una delle proposte di www bed and breakfast it. Per vivere al meglio questa esperienza abbiamo deciso di trascorrere un bel fine settimana in quel di Ravenna, terra che ha dato lustro a Dante, nonostante che fosse nato a Firenze.
Ma cosa è la settimana del baratto? Per chi ancora non la conoscesse è un semplice scambio dove le due parti si vengono incontro senza l’utilizzo del denaro, bensì solo con lo scambio di beni e servizi. Banalmente il dormire gratis in cambio di un altro bene lo possiamo mettere da parte sostituendolo con un termine più preciso ed esaustivo di permutazione.
Durante le settimane che hanno preceduto questo nostro week end nella città dei mosaici avevamo studiato bene sia cosa visitare che dove alloggiare. Ravenna è una città a misura d’uomo, molto vivibile, non caotica, con un centro storico pedonale e, non per ultimo, molto vicina al mare, anzi direttamente sul mare. Se poi vogliamo aggiungere che, trovandoci in Romagna, si mangia divinamente bene possiamo dire senza paura di sbagliare che il nostro week end del baratto è stato veramente da incorniciare (anche se il meteo è stato tutt’altro che clemente)
Settimana del Baratto: si comincia
Il nostro tour è incominciato dai monumenti di Ravenna Patrimonio dell’umanità: la città è stata riconosciuta Patrimonio dell’umanità dall’UNESCO e otto monumenti sono stati inseriti nella lista del patrimonio Mondiale “per l’importanza straordinaria di reperti religiosi paleocristiani e bizantini nell’ambito dell’arte del mosaico”
Ciò detto cominciamo la nostra prima giornata a Ravenna con un rapido passaggio al punto informazioni turistiche per recuperare la piantina della città e tutte le informazioni utili per i nostri 2 giorni nella città Romagnola con Sofia. La nostra visita parte dalla Basilica di San Vitale: una grandiosa basilica con pianta ottagonale sormontata da una cupola, con le decorazioni musive dell’abside che lasciano letteralmente a bocca aperta per i colori e la definizione: la coppia imperiale Giustiniano e Teodora.
Attraversiamo il giardino e ci dirigiamo al piccolo Mausoleo di Galla Placidia, la sorella dell’Imperatore. Il suo interno è ricchissimo di mosaici talmente belli e dai colori talmente vividi e realistici che…sembrano dipinti e non piccole tessere di vetro assemblate insieme!
Arriva il momento di fare una pausa:
Le visite si sa mettono fame e in Romagna è quasi obbligatorio, per un pranzo veloce ma gustoso, fermarsi per una piadina o un crescione. Per la nostra pausa pranzo scegliamo la piadineria più famosa e frequentata di Ravenna: La Piadina del Melarancio. Piadine e Crescioni sono da leccarsi i baffi e come noi la pensano le celebrità passate da queste parti (Elio, Laura Pausini, Ligabue, tanto per citarne alcuni). Con la pancia piena si ragione…ehm…visita meglio e allora il nostro itinerario prosegue alla volta di Sant’Apollinare Nuovo. I suoi mosaici sono veramente importanti, oltre che qualitativamente anche perché appartengono a 3 periodi diversi.
I mosaici ricoprono interamente le fasce lunghe della navata centrale sviluppandosi su 3 fasce sovrapposte. I più famosi sono quelli che rappresentano: su un lato i Martiri guidati da San Martino, che, dal Palazzo di Teodorico, si dirigono verso Gesù in trono fra gli Angeli; sull’altro, invece, una processione di Sante Vergini che, dal porto di Classe, si dirigono verso la Madonna seduta in trono.
Usciti dalla Chiesa col naso all’insù per ammirare le decorazioni natalizie che abbelliscono Ravenna, ci dirigiamo velocemente verso il Battistero Neoniano e l’adiacente Museo Arcivescovile. Quest’ultimo conserva la Cappella di Sant’Andrea, abbellita da mosaici bizantini così precisi e definiti da sembrare affreschi, e la famosissima Cattedra Vescovile in avorio di Massimiano.
Facciamo rientro verso il B&B
Alla nostra uscita si è fatto buio, il freddo pungente entra nelle ossa, una rapida sosta con un the ci scaldiamo l’animo prima di riprendere la macchina e far rientro a quella che è poi stata la nostra dimora per un paio di giorni: La Casina di Ponte Assi. Questo Bed and Breakfast è veramente un luogo di pace e tranquillità, a un migliaio di metri dal centro quindi molto vicino, ma anche vicino alla pista ciclabile che unisce la città al mare e a quella che va alla basilica di Sant’Apollinare in Classe (altro monumento in lista UNESCO) e agli scavi archeologici. Non solo: è facilmente raggiungibile dalle principali arterie stradali e dista poco più di dieci minuti dal parco divertimenti di Mirabilandia. Cosa altro aggiungere ?
La Casina di Ponte Assi è stata completamente ristrutturata nel corso dell’ultimo anno, i proprietari hanno mantenuto le forme e gli ambienti originali cercando di mantenere la struttura nelle forme esistenti, e adottando tutti i comfort possibili per gli ospiti che soggiornano qui. Sissy e Michele sono due super padroni di casa prodighi di consigli su cosa vedere e come muoversi in città: con loro è piacevole perdersi in chiacchiere. Michele ci ha incuriosito molto raccontandoci le origini di quella casa che risalgono a ben prima degli inizi 900.
Arriva il momento dei saluti…
Anche la domenica purtroppo le condizioni meteorologiche sono state veramente inclementi ma la pioggia non ci ha impedito di visitare quello che ci rimaneva della città ravennate, senza prima essersi congedati da Sissy e Michele con un caloroso abbraccio e la promessa di tornare in primavera. Negli scampoli del tempo mattutino Sofia ha approfittato per dare da mangiare alle papere e alle galline, correndo nel giardino dando la caccia al cagnolino.
La Tomba di Dante: Il piccolo aneddoto
Da fiorentini DOC. quali siamo abbiamo ritenuto doveroso recarci a visitare la tomba del Sommo Poeta.
Non tutti sanno che la tomba che si trova a Firenze in Santa Croce è effettivamente vuota perché l’Alighieri riposa in un piccolo mausoleo qui a Ravenna. I fiorentini hanno fatto più volte richiesta di poter riavere indietro le spoglie mortali di Dante ma la risposta è sempre stata negativa. Per questa ragione Firenze invia sempre a Ravenna l’olio d’oliva che serve per alimentare la lampada settecentesca sul soffitto del tempietto neoclassico che è l’eterna dimora del padre della lingua italiana.
La pioggia continuava a scendere, senza sosta, ma noi abbiamo deciso di proseguire il nostro cammino approfittando anche della copertura della chiesa di San Francesco che ci garantiva un riparo dal maltempo che in quel momento ci stava accompagnando.
La Chiesa di San Francesco è molto particolare perché al di là del classico concetto di basilica qua è possibile trovare una cripta a tre navate con volta a crociera con pavimento rivestito di mosaici costantemente sommersa dall’acqua e abitata da varie specie di pesci.
La pioggia non aveva ancora cessato di cadere, nel frattempo il nostro stomaco aveva cominciato a gorgogliare, ci dirigiamo verso una tipica piadineria, un caffè, una piadina e qualcosa da bere prima di fare un ultimo giro per la città dei mosaici. Il week end era finito, la città di Ravenna ci saluta per l’ultima volta. Noi, siamo sicuri, torneremo per abbracciare questa piccola città che con le sue mille tessere forma un mosaico bellissimo.