Cles Trento, il capoluogo della Val Di Non
Il tempo non era dei migliori, dense nubi si erano addensate, da lì a breve probabilmente sarebbe venuta una forte pioggia che probabilmente ci avrebbe rovinato la nostra giornata al lago di Santa Giustina. Abbiamo valutato immediatamente l’alternativa che ci potesse regalare comunque una giornata interessante. La scelta è caduta facilmente sul paesino di Cles, vicino Trento. Importante realtà all’interno della Val di Non, è un perfetto punto di incontro per tutti coloro che vogliono assaporare le bellezze del luogo.
Cles Val Di Non in Trentino
Cles Trento luoghi di interesse
Il comune di Cles TN è un vero e proprio gioiello. Lasciamo la nostra vettura in uno dei tanti parcheggi che ci sono in città e ci apprestiamo per fare una lenta passeggiata a piedi. Il nostro peregrinare comincia essenzialmente dal centro storico: all’imbocco di Via Roma, dove sorge l’antico Palazzo Assessorile.
Cles cosa vedere:
Palazzo Assessorile: di Cles in provincia di Trento tra le due principali piazze pubbliche, Corso Dante e Piazza Grande. L’entrata è gratuita, gli orari è meglio verificarli sul sito del comune per non rischiare di trovare la porta sbarrata. Sin dall’inizio abbiamo avuto un’ottima impressione sia sulla bellezza del palazzo ma soprattutto sulla gentilezza del personale che ci ha accolto con la massima disponibilità.
Il palazzo viene citato per la prima volta nei documenti che segnano la data del 2 maggio 1356, anno in cui Enrico di Sant’Ippolito, al tempo signore di Mechel, acquistò da Giovanni di Arpone di Cles una tipica casa-torre con tanto di cinta muraria che fungeva da protezione. Tale complesso costituisce il nucleo originario del palazzo: costruita intorno al 1200.
La torre, edificata con dell’ottima pietra, era fornita anche di alcune piccole feritoie che permettevano la vista all’esterno, sorge sulle tracce archeologiche di un precedente analogo edificio, le cui fondamenta sono tuttora visibili attraverso la Sala della Colonna, fate attenzione in alto alle botole vetrate, al piano terra del palazzo. Inizialmente la torre era adibita a ponte di comunicazione visiva e a deposito per le derrate alimentari.
A seguito dei gravi danneggiamenti, organizzati da delle rivolte contadine del Quattrocento (1407 e 1477), che distrussero il castello dei Sant’Ippolito a Mechel, la casa-torre passò alla nobile famiglia de Cles, che la trasformò nella sede del Capitano delle Valli del Noce. Grazie alla volontà di Giorgio de Cles fu decisa sia la ristrutturazione complessiva dell’edificio che quella dell’inglobamento della casa-torre nell’attuale struttura con i volumi e l’elevazione ora visibili. Il tutto venne esaltato alla massima potenza quando vennero affrescati sulla facciata due leoni rampanti che rappresentano lo stemma di Cles.
Fu proprio il Cardinale Bernardo Clesio, per la precisione, nel 1538, decise di lasciare in eredità il Palazzo al nipote, a goderne fu il giovane Ildebrando, un fiero ed impavido cavaliere, capitano delle Valli del Noce e, dal 1529, oltre che marito di Anna Wolkenstein. Fu proprio grazie all’intervento dei proprietari, che vengono realizzate alcune decorazioni rinascimentali che caratterizzano ancora oggi le sale del Palazzo.
Nel corso del ‘600, il Palazzo passò per un breve periodo alla famiglia Thun, la quale lo cedette alla Magnifica Comunità di Cles il 30 dicembre 1677. Oggi è diventata una sede per mostre ed eventi, se passate da Cles segnate in agenda questo piccola chicca. Ci concediamo circa 60 minuti per completare la visita, probabilmente per vederla con calma ci vorrebbe un pizzico maggiore di tempo.
Il tempo di un veloce caffè ed era il momento di ripartire per vedere l’area archeologica musealizzata Campi Neri: un sito visitabile di notevole interesse. La distanza è relativamente breve visto che ci sono soltanto 400 metri da percorrere. Notiamo con piacere che la valle trentina con Cles non è complicata nella sua visita.
- Campi Neri: abbiamo di fronte un recinto di forma circolare, probabilmente destinato all’accensione rituale dei fuochi da parte di popolazioni primitive. E’ facilmente intuibile come l’area archeologica sia di notevole interesse, è una struttura che ha avuto il suo massimo splendore durante l‘ultima fase dell’età del Rame spingendosi sino all’inizio dell’Età del Bronzo (2.500-2.000 a.C.) frequentato a scopo culturale religioso dagli abitanti della comunità della valle. Ci troviamo di fronte ad una vasta area santuariale attraversata da vie sacre, probabilmente connesse allo svolgimento di processioni mediante l’uso del fuoco.
Siamo arrivati al momento del pranzo, ci rifugiamo in una delle tante trattorie tipiche della zona dove approfittiamo per prendere un piatto di canederli in brodo, una gioia per il nostro palato. Dal centro del comune di Cles, attraverso una semplice passeggiata, si raggiunge il pochi minuti il cosiddetto “Doss de Pez“.
Doss de Pez: una splendida terrazza panoramica affacciata sul lago di Santa Giustina (lago di Cles) e sull’affascinante Castel Cles. Dal centro del paese di Cles sono necessari circa 10 minuti, di cammino. Ci siamo stupiti piacevolmente perché oltre ad essere un bellissimo luogo dove possiamo godere un panorama invidiabile (la valle di Cles), abbiamo anche la possibilità di sfruttare l’ombreggiato parco giochi e le comode panchine. Un luogo perfetto dove abbiamo approfittato per far divertire Sofia e noi rilassarci in totale sicurezza e libertà.
Ci stiamo lentamente spingendo verso la fine della giornata ma ci manca ancora qualcosa da vedere, prima di spostarci facciamo un veloce salto chiesetta di San Vigilio.
- Chiesa di San Vigilo: abbiamo notizie di questa piccola chiesetta a partire dal 911 D.C. Siamo di fronte alla più antico luogo di culto della borgata. Piccola, ma davvero interessante con i suoi ripidi spioventi che ai lati danno un senso visivo verticale. Al suo interno ci sono tanti affreschi che hanno visto all’opera maestri locali nel periodo che va dal XIV al XV secolo. Dai recenti restauri che hanno appena ultimato attorno alla chiesa anche i resti di un piccolo cimitero.
Cles e dintorni:
Il giro nella piccola cittadina lo abbiamo terminato, ci rimane il tempo per andare a riprendere la nostra vettura ed andare in direzione di Dermulo dove sorge l’imponente Diga di Santa Giustina.
- Diga di Santa Giustina: famosa da queste parti perché ha dato vita al lago artificiale. La diga ha oramai 70 anni di vita, difatti fu terminata nel 1951. Non è enorme anche se segna 152 metri in altezza ed è capace di contenere 172 milioni di metri cubi di acqua. Arriviamo nei pressi del torrente Noce, famoso per il rafting. Giusto il tempo per ammirare il panorama da lontano che è arrivato il tempo di salutare la piccola cittadina Cles in Trentino. Nonostante le fosche previsioni del mattino, la giornata non ci ha regalato una calda giornata di sole, siamo comunque riusciti ad evitare la pioggia, che visti i cattivi presagi del mattino sono un sinonimo di successo.
Se avete notato non abbiamo citato nei luoghi di interesse il castello di Cles. Quest’ultimo, è da tempo residenza privata, non è possibile organizzare nessuna visita se non in occasione di eventi particolari quando il maniero viene aperto al pubblico.