Nel deserto, tra sole e sabbia
Un viaggio in Oman ? Lo sguardo basso, il pensiero alla cartina geografica… ma dove state andando ? Ma dove è ? Ma è pericoloso con una bambina ? Sono tante delle domande che ci hanno fatto prima di partire. L’Oman non è uno di quei viaggi che suggeriresti in prima battuta anche se al ritorno troverete giovamento da questa bellissima esperienza.
L’Oman invece si è rivela una splendida sorpresa, una realtà molto diversa da quella che di solito si associa al mondo “musulmano”, nazione incastonata all’interno della penisola araba.
Sin dal nostro arrivo a Muscat abbiamo avuto qualche piccolo problema con la macchina a noleggio..
Nonostante le rassicurazioni in merito mancavano alcune facilities che avevamo richiesto.
La lettera dell’avvocato ha semplificato non poco il nostro viaggio. In certi momenti bisogna prendere in mano la situazione ed affrontarla di petto.
Nonostante alcuni problemi iniziali, in un Medio-Oriente squassato dai conflitti confessionali, l’oasi dell’Oman è il baluardo dell’Islam mite e tollerante.
Non c’è traccia di tensioni sociali e di criminalità.
Viaggio in Oman: qualche consiglio
Passeggiare lungo la Corniche è davvero piacevole al calar del sole quando il clima si rinfresca leggermente, quando quel clima torrido si alleggerisce ed una leggera brezza rinfresca l’aria.
La prima cosa che ti colpisce dell’Oman, sono le enormi autovetture, questi enormi SUV, che sfrecciano con i vetri oscurati lungo le highway che circondano la città. Al suo interno, quel ragazzo vestito di tunica bianca, con Iphone ultimo modello tra le mani.
Una forte diversificazione sociale, una forte differenza tra uomo e donna.
Tutto ruota intorno a quella veste, sembra impossibile ma il confine è forte, netto.Se vedete un uomo indossare una tunica bianca lunga fino alle caviglie e con le maniche lunghe, state sicuri che si tratta di un omanita doc.
Questa lunga tunica è la dishdasha, di ottimo cotone e tradizionalmente bianca, ma può anche essere di altri colori.
Ha una lunga apertura a fessura al centro del petto ed una lunga nappa che pende da un lato del collo, chiamata furakha e spesso impregnata di profumo, un taglio perfetto ed elegante, dei ricami intorno ai polsi, collo, schiena e lungo l’apertura.
Quest’abito ha attraversato secoli di storia e probabilmente continuerà il suo lungo cammino, essendo un abito strategico per proteggere il corpo dal calore del sole.
Quindi, prima di calarvi nella realtà dei luoghi, annusate gli odori, riempitevi gli occhi di queste piccole differenze con la nostra cultura, saranno il bagaglio più bello da portare a casa quando si chiuderà la valigia.
Viaggio in Oman