Alberobello Puglia – Viaggio tra i trulli
Alberobello Puglia. Erano anni che non ci tornavo. Quando ero bambino, con i miei genitori scesi per la prima volta nel tacco di Italia. Eravamo venuti in vacanza in Puglia, facendo rientro decidemmo di fermarci, il paese dei trulli era nostro per un giorno. Ricordo una calda giornata estiva, un paesaggio spoglio e queste meravigliose casette di pietra bianca che si aprivano lungo la salita, di fronte a me. Arrivati di buon mattino non c’era molta gente in giro, ricordo con facilità il luogo rurale, le donne vestite di nero che erano sedute sulle sedie di vimini di fronte ai negozi e quel dialetto pugliese a tratti incomprensibile. Non c’erano molti turisti in giro, ma nonostante tutto l’aria era magica.
Alberobello Puglia cosa visitare
Siamo tornati quest’estate, ho trovato un posto diverso. Non lo so, probabilmente i ricordi dell’infanzia non sono sempre così affidabili. Alberobello non è così piccolo. Le donne non si vestono di nero. C’è una parte moderna, diversa dalla zona in cui si trovano i trulli. Non sentivo la stessa magia nell’aria. I trulli in Puglia sono davvero bellissimi però nella Valle d’Itria, se ne vedono molti qua e là, sparsi nella campagna.
Alberobello Trulli
Trulli Alberobello sono un binomio perfetto, nella piccola cittadina se ne contano oltre 1400, in un unico posto. In tutto il mondo è conosciuta con l’appellativo di “capitale dei trulli”, oggi Alberobello offre uno scenario unico, non a caso viene citata su tutte le guide, vale assolutamente la pena fare una capatina se si decide di passare le vacanze in questa meravigliosa regione italiana.
Inutile sottolineare lo stile architettonico unico nel suo genere e l’importanza storica di questo comune italiano sono state riconosciute dall’UNESCO visto che la città è Patrimonio dell’Umanità dal 1996. Se non bastasse possiamo aggiungere anche che questo piccolo paese ha avuto altri riconoscimenti: entrando nello specifico sia dal Touring Club Italiano che ha conferito ad Alberobello la Bandiera arancione, un marchio di qualità turistico-ambientale che l’ANCI che invece ha insignito la realtà pugliese come una tra i borghi più belli d’Italia. Nonostante tutto, però proprio perchè le dimensioni non sono enormi, visitare i trulli di Alberobello vi risulterà molto semplice e fattibile in giornata.
Alberobello Cosa Vedere
Di modeste dimensioni, Alberobello è un paesino piccolo, è facile visitarla in giornata, perdendosi tra le sue viuzze caratteristiche. Potete lasciare la propria vettura in uno dei tanti parcheggi fuori città, non provate ad entrare perchè verrete miseramente respinti, quindi dopo aver lasciato la macchina nel parcheggio vicino al borgo, mettetevi nell’ordine di idee di farvi almeno una ventina di minuti di cammino per raggiungere la piazza principale.
Una volta arrivati, il tempo di un caffè in uno dei tanti bar che trovate, prendete una cartina all’ufficio del turismo per orientarsi e via che vediamo dove dirigersi per scoprire questa cittadina così particolare. Dalla piccola piazza partono tutte piccole stradine in salita che salgono in maniera irregolare raggiungendo la sommità del colle dove spicca la chiesa di Sant’Antonio, naturalmente a forma di trullo. Lungo la salita perderete il conto, i trulli sono davvero tantissimi, una costruzione che si smonta facilmente ma che deve essere comunque stabile trova nella forma rotonda con una cupola la sua realizzazione più semplice e duratura. Nonostante la grande quantità i più curiosi sono i così detti trulli siamesi, famosi perchè la loro costruzione è composta da due porte che si aprono su vie diverse.
Nel Rione Monti non perdetevi assolutamente la Chiesa di Sant’Antonio un imponente edificio a forma di trullo.
Trulli Puglia – Storia di Alberobello
I trulli sono un tipo di costruzione conica in pietra a secco, tradizionali della Puglia centro-meridionale. La maggior parte di essi sorgono nella Valle d’Itria, dove si trova appunto Alberobello. I trulli in Puglia hanno un lunga storia difatti sono il perfezionamento delle preistoriche thòlos, costruzioni che si potevano già trovare in alcune zone d’Italia. Alcuni testi fanno risalire al XIV i trulli più antichi di Alberobello. Durante quel periodo, questa terra all’epoca disabitata fu assegnata al conte di Conversano Andrea Matteo III Acquaviva d’Aragona, che decise di introdurre dal feudo di Noci una quarantina di famiglie di contadini. Proprio queste famiglie decisero di creare dei piccoli villaggi con degli insediamenti rurali prima di modeste dimensioni, sino a raggiungere poi il numero che è adesso.
Come facilmente immaginabile, vi siete accorti che in giornata è assolutamente fattibile senza nessun problema la visita ad Alberobello. Se potete, prendetevi il vostro tempo per fare una sosta in uno dei ristoranti a forma di trullo. Non solo vi riposerete dalla canicola estiva ma potrete assaggiare una delle tante delizie locali.