Coronavirus Italia la parola più ricercata in questi giorni in rete. Ogni giorno seguiamo con attenzione tutti i mass media, c’è una bulimia di notizie, siamo alla ricerca continua di ultime notizie sul numero di contagi, avere sempre aggiornamenti sulle persone infettate. Non c’è rete di protezione.
Se da un lato la TV ha comunque un piccolo filtro, la rete attraverso internet NO. Soprattutto Facebook e Twitter lanciano in pasto a tutti gli internauti valanghe di informazioni che difficilmente possono essere monitorate. Oggi, diventa sempre più difficile discernere, capire dove sia la verità.
Coronavirus Italia – Turismo in ginocchio
L’incubo del coronavirus va avanti su due binari: quello degli ospedali e quello dell’economia. Ad oggi il comparto del turismo sembra quello che ne soffra maggiormente. L’impressione è molto nera, al momento si sono registrati valanghe di cancellazioni con punte superiori al 40%. Il virus della psicosi inoculato nell’italiano medio sembra avere una rapidità di contagio maggiore di quella raggiunta all’interno della provincia di Whuan.
I viaggi all’estero, quelli in Italia, i congressuali, le gite scolastiche sono soltanto una punta di un iceberg che lentamente gonfia creando un’emorragia crescente. L’onda lunga è partita, ma non sappiamo quando e come si arresterà. La paura, o meglio la psicosi è visibile, si tasta facilmente nel polso degli italiani. All’estero siamo trattati come un sacco da boxe durante un pesante allenamento.
Non a caso, Mauritius, ha impedito ad un gruppo di italiani di scendere a terra. Non sono da meno Seychelles, Iraq e Giordania che hanno introdotto restrizioni ai viaggi da e verso l’Italia per il coronavirus.
Non saremo di certo noi a spingervi a prenotare per un viaggio o a disdire una vacanza che avevate prenotato da tempo. Vogliamo soltanto fare chiarezza su quanto sta accadendo in questo momento all’interno del nostro bel paese.
Cosa succede se non parto ?
Cosa fare in caso di viaggi che saltano o voli annullati ? Se non vi sentite, quali garanzie potete avere per avere diritto ad un rimborso ?
Rimborso pacchetti turistici
Il primo aspetto da tenere di conto è proprio capire se siamo costretti a sconfessare ad una nostra prenotazione di un viaggio per espresso provvedimento delle autorità competenti oppure se per nostra scelta abbiamo rinunciato.
Nel primo caso anche se non espressamente riportato da nessuna normativa europea che prevede rimborsi in caso di emergenza sanitaria si deve avere diritto all’intero rimborso di quanto speso.
Nel secondo caso, purtroppo se decidiamo per nostra volontà di non partire verso paesi per i quali non era prevista nessun tipo di emergenza sanitaria non avremo diritto a nessun corrispettivo in denaro.
Trenitalia e Italo: cosa fare
Il rimborso integrale è valido per chi ha acquistato i biglietti fino al 23 febbraio e decide di non partire per l’emergenza epidemiologica da COVID-2019.
Trenitalia
Le persone che hanno acquistato biglietti di Trenitalia potranno essere rimborsati con un bonus elettronico di importo pari al valore del biglietto acquistato, utilizzandolo entro un anno dalla data di acquisto.
Per ottenere il rimborso sarà sufficiente andare sul sito di trenitalia.com compilando l’apposito web form disponibile su sia presso qualsiasi biglietteria.
Italo Treno
Per chi viaggia con Italo invece le condizioni sono più stringenti:
sono rimborsabili i biglietti acquistati fino al 23 febbraio per viaggi dal 24/02/2020 al 01/03/2020 (incluso) e solo per le tratte da e per le zone impattate del Nord Italia escluse Campania (Salerno e Napoli), Lazio (Roma) e Toscana (Firenze). Per ottenere il voucher è necessario chiamare il numero 060708 o inviare la richiesta via mail all’indirizzo cancellazioni@ntvspa.it indicando il codice biglietto nell’oggetto.
Rimborso di gite scolastiche
Ad oggi per decreto governativo (sino al 15 marzo) è stato disposto il blocco delle gite scolastiche. Le famiglie che hanno versato una caparra per questi viaggi possono chiedere il rimborso di quanto versato.
Ad oggi viaggiare non è sconsigliato, la stessa Organizzazione mondiale della Sanità non lo vieta, usciamo da casa usando prudenza !