Alla scoperta del fenomeno del turismo oscuro
Il turismo nero chiamato anche turismo oscuro o come lo chiamano gli anglofoni con l’appellativo di Dark tourism è un fenomeno poco conosciuto, che lentamente sta prendendo via via sempre più spazio. Una forma di turismo che attira ogni anno un numero crescente di viaggiatori verso luoghi che riportano alla mente morti, tragedie, sofferenze e macabri eventi storici. Non è un caso che questo tipo di turismo dell’orrore includa campi di battaglia, luoghi di disastri, memoriali, prigioni e persino cimiteri.
Provando a fare degli esempi di turismo nero, possiamo esemplificare il nostro ragionamento in una serie di categorie:
- campi di concentramento, luoghi che testimoniano le atrocità commesse durante i genocidi come Auschwitz-Birkenau. Importante ricordare altri luoghi come il Ruanda e la Cambogia sede di morte e sofferenze;
- siti di disastri naturali: zone colpite da terremoti, tsunami o addirittura esplosioni nucleari come nel caso della centrale atomica di Chernobyl;
- cimiteri storici: luoghi di sepoltura di personaggi famosi o di grandi battaglie come quello di Pere-Lachaise a Parigi;
- luoghi di prigionia: oggi sono per la maggioranza dei casi dei musei, in passato sono stati luoghi conosciuti per la loro inunamità: un esempio su tutti è Robben Island, sede della prigione di Nelson Mandela, ma difficile dimenticarsi anche di Alcatraz nella baia di San Francisco;
- luoghi di esecuzione: siti dove sono avvenute esecuzioni pubbliche o massacri;
- case o luoghi associati a crimini famosi: un esempio su tutti è quello della casa di Jack lo Squartatore a Londra.
Anche se l’argomento può essere abbastanza controverso, in realtà credo che molti di noi abbiano visitato almeno uno dei luoghi che abbiamo riportato nelle categorie sopra citate. Le motivazioni che possono spingere le persone a intraprendere questo tipo di viaggi possono essere numerose e di diverso tipo.
Aprendo una riflessione sul merito dell’argomento Valigia2mezzo crede che uno dei punti di forza sia quello della comprensione della storia, visitare quei luoghi ci deve permettere di conoscere a fondo eventi tragici del passato e di riflettere sulle loro conseguenze.
Rendere omaggio alle vittime, onorare la memoria di tutte queste persone è un dovere. Per questo motivo leggere libri, guardare documentari sull’argomento, cercare informazioni in rete su siti affidabili sui luoghi deve essere una di quelle azioni da fare sempre.
Turismo Nero
Cosa non fare secondo il nostro punto di vista
Nel momento in cui si visitano certi luoghi non bisogna dimenticare certi valori quali rispetto e sensibilità. Inutile ricordare che deve essere tenuto un comportamento civile evitando qualsiasi stortura. Nel limite del buon senso evitiamo di trasformare quessti luoghi di dolore in attrazioni turistiche.
Vedere persone che scattano selfie con fare scherzoso, sono immagini che non fanno bene al cuore. Un esempio su tutti che ci ricordiamo sono le foto che sono state fatte di fronte al relitto della Costa Concordia o nei pressi della centrale dismessa a Chernobyl, scatti che hanno creato polemiche e indignazione praticamente ovunque. E’ evidente che tutti siamo concordi nel considerare inaccettabili certi comportamenti.
Turismo Nero
Le nostre conclusioni
Il turismo nero è un fenomeno complesso e controverso. Da un lato, offre l’opportunità di riflettere sulla storia e di sensibilizzare l’opinione pubblica su importanti temi, dall’altro se non si usa il buon senso si può venire attaccati di cattivo gusto e di mancanza di buon senso.
Specialmente le sedi di eventi bellici offono l’opportunità di far evincere un espetto educativo importante. Viene proposta una destinazione legata al turismo nero con una veste di autenticità più profonda di quella che può essere fornita da un libro o da un documentario trasmesso in televisione. Dal momento in cui si organizza una visita ricorda di tenere a mente questi aspetti: il confine tra curiosità e morbosità è molto sottile.
